Varie

Varie > Il ponte [3]

IL PONTE (3)

Il tratto di strada tra Brusasco e Cavagnolo è breve, ma intenso. Molto trafficato, non c'è una vera interruzione di case, praticamente un paese è la continuazione dell'altro. Anche qui c'è un ponte da attraversare, ma quasi non si riconosce. Però le differenze si vedono. La prima impressione è quella di un paese moderno, vitale, disinvolto, sicuramente ricco. Nessun residuo apparente del vecchio mondo contadino.

Forse, senza forse, il parroco di Cavagnolo, don Vito Torrano, è la persona giusta per parlare di valori, in questo mondo che ne riconosce soprattutto uno.

"Hanno detto in televisione che l'italiano medio si fa la religione da solo, senza bisogno della Chiesa e dei parroci. Succede così anche a Cavagnolo?"

Don Vito forse non si aspettava questo tipo di domanda, riflette un attimo prima di rispondere: "Cavagnolo è un paese ricco di potenzialità. Vi sono molte associazioni, laiche e religiose, molti partecipano. Questo significa, a mio parere, forte senso di appartenenza, forte desiderio di crescita, di apertura. Vi è anche molto volontariato, soprattutto presso la C.R.I. di Lauriano. Forse manca, a volte, la continuità nell'impegno, ma, ripeto, gli abitanti di Cavagnolo hanno una grande potenzialità. Questo significa anche attaccamento alle tradizioni, anche a quelle religiose, naturalmente."

"I nostri vecchi, soprattutto le nostre mamme, vivevano la religiosità come l'unica speranza, a volte in un mare di fatiche, difficoltà, privazioni di ogni genere. Quasi un rifugio. Per loro era un valore. Ed oggi?"

"C'è lo stesso bisogno di religiosità, di spiritualità, lo stesso bisogno di Dio. Ma c'è anche più confusione, più difficoltà a riconoscere, a trovare gli elementi che uniscono anziché quelli che dividono. C'è bisogno di una nuova educazione. Tutti hanno la televisione, i video-registratori, i personal computer, però i bambini non conoscono più gli animali di campagna; proprio oggi è la giornata dei mass-media, dei mezzi di comunicazione, che normalmente raccontano gli aspetti negativi della vita. Invece potrebbero diventare dei mezzi per portare l'uomo ad una diversa qualità della vita, aiutandolo a trovare anche un po' di ottimismo: trovare il bene in ogni aspetto della vita."

Naturalmente le risposte sono quelle che ci si aspetta da un prete. Ma i valori, a chi appartengono?

"Don Vito, lei, per la sua età, ha certamente vissuto il passaggio da parrocchia, con oratorio accluso, come unico centro di aggregazione, soprattutto nei nostri paesi, alla situazione attuale, in cui forse sembra prevalere l'individualismo, in generale. Come si può rispondere a questa situazione?"

"E' vero, oggi sembra prevalere l'individualismo. Ma c'è ancora bisogno di rapporti umani, c'è ancora bisogno di spiritualità. Forse una volta ci si avvicinava alla religione come unica speranza, come si diceva prima. Però anche oggi c'è lo stesso bisogno, anche se per fortuna in un contesto sociale molto migliorato. Certamente la società civile oggi viaggia ad una velocità molto elevata, non sempre è possibile starle dietro. Per cui è difficile comunicare, soprattutto perché, in generale, viene dedicato poco tempo ad ascoltare. Sento il bisogno di una nuova cultura (che deriva da coltivare), che consiste nel riallacciare i rapporti con Dio, con i fratelli, e con se stessi. Questo è il contrario dell'individualismo, naturalmente. Questo significa fidarsi e confidarsi."

La chiesa di Cavagnolo è ampia, luminosa, moderna. Il suo parroco è ancora pieno di entusiasmo. Sa molto bene che il prato va tagliato ogni anno, che c'è sempre il rischio che i rovi prevalgano sul seminato, che la ricerca e l'impegno devono durare tutta la vita...

"C'è il rischio che Cavagnolo diventi esclusivamente una cittadina-dormitorio, soprattutto per i giovani. Invece secondo me ci vorrebbero momenti di aggregazione sociale, c'è bisogno di industrie, di lavoro. Per me il problema principale è la comunicazione con le diverse realtà presenti: c'è bisogno di religiosità, ma è difficile comunicare. In generale, posso dire che bisogna reimpostare l'educazione ai valori. D'altra parte, il Vangelo è una proposta, non un'imposizione."

Il vero ponte, sta dentro di noi...

(interviste effettuate da B.Valesio)

Torna a inizio pagina