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IL PONTE (1)

La strada da Marcorengo a Brusasco è speciale: attraversa un boschetto, vigneti lavorati e vigneti abbandonati, residui di un capannone per l'allevamento di polli, un vecchio borgo, costeggia un parco accudito in parte, in parte lasciato andare, arriva fino alla strada principale.

Una volta si andava a piedi, naturalmente, per questa strada che era la principale via di comunicazione tra due comuni confinanti. Una volta. Nell'ufficio del sindaco Giulio Bosso si respira aria austera, oserei dire risorgimentale, aria di Comune, un "sentire" comune...

"Senta signor sindaco, è possibile definire Brusasco, i suoi abitanti, come una comunità, cioè qualcosa in più di semplici residenti in un posto qualsiasi?"

"Sicuramente nel Comune esistono due anime ben distinte, quella di Brusisco e quella di Marcorengo, ognuna con le proprie caratteristiche, le proprie tradizioni, le proprie feste, ed è nostra intenzione farle vivere entrambe, perché entrambe derivano dalla storia dei due paesi. Anche la mentalità degli abitanti, in generale, è diversa. Quindi non si può parlare di comunità civile "unica". Noi come giunta cerchiamo veramente di essere rispettosi di questa diversità, perché sono di complemento l'una all'altra."

"Però non è stato realizzato un servizio di trasporto pubblico fra i due paesi, che potrebbe favorire un maggiore scambio per tutta la popolazione..."

"I costi sono proibitivi. Non è possibile realizzare un trasporto fisso, anche solo per due giorni alla settimana, per mancanza di personale, per gli alti costi, che ricadrebbero sull'intera comunità , con un beneficio minimo. Piuttosto vedremmo con favore l'apertura di un esercizio commerciale a Marcorengo."

"Brusasco era in passato un paesone dalla tradizione agricola e parzialmente commerciale. Oggi ha perso parecchio dell'aspetto agricolo, almeno come numero di occupati, non si è sviluppata sul piano industriale, poco sviluppo anche nel terziario, nel commercio. Cosa può diventare, in futuro?"

"L'agricoltura ormai è concentrata in poche cascine, oppure è vissuta come secondo lavoro. Non è certo più l'attività prevalente. L'industria si sta sviluppando verso Verrua, sulla statale. Il commercio è fatto da esercizi medio-piccoli. Noi speriamo in uno sviluppo dell'artigianato, e soprattutto del turismo. Mi ha colpito molto la partecipazione alla festa medievale che si è tenuta qui a Brusasco , così come alla conferenza sulla chiesetta di San Michele. Abbiamo in programma l'istituzione di un parco naturalistico del Po, che dovrebbe diventare punto di partenza o di arrivo per un percorso che tocchi i vari aspetti storici e naturalistici del nostro Comune, il ricetto di Borgo Garibaldi, la chiesa di San Pietro, di origine romanica. Ci saranno aree attrezzate, percorsi ciclabili e pedonali, per esempio fino alla tenuta Baraccone, dove nidificano gli aironi, aree di parcheggio e passerelle. Poi ci sono le passeggiate di Marcorengo, sperimentate per la prima volta in occasione della festa patronale. Abbiamo un tesoro naturale ed un tesoro storico, neanche troppo nascosti, e pensiamo che vadano valorizzati."

Turismo a Brusasco e Marcorengo? Cosa direbbero mai i nostri vecchi? Quelli che protestavano perché il giorno di Pasquetta c'era qualche turista che calpestava l'erba dei prati. Oggi certamente le condizioni sono cambiate, l'erba non è più così preziosa.

Ma cosa dovrebbe fare, un sindaco, durante il suo mandato? Stretto fra bilanci da far quadrare, vincoli e divieti ed obblighi, burocrazia provinciale regionale e statale, norme di tutti i generi da rispettare, rifiuti da smaltire e tasse da far pagare, cosa significa fare il sindaco in un paese? E' una domanda che non gli ho posto. Però la risposta c'è stata ugualmente.

"Quel mondo contadino, da cui tutti noi discendiamo, era fatto di persone che amavano la natura, la rispettavano, a volte la subivano, ma poi ricominciavano. Poi, anche da noi, per un po' di tempo è prevalsa una certa idea di modernità, di progresso tecnologico, di abbandono delle vecchie tradizioni. Oggi si sta cercando un equilibrio, tra ambiente e sviluppo, tra benessere materiale e qualità dell'ambiente in cui si vive."

Tutto qui, signor Sindaco?

"A me piace molto vivere a Brusasco. Per le mie radici, per il presente che c'è, per il futuro che si prepara."

Si può parlare di valori, anche nella pubblica amministrazione? A volte sì.

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